Weekly Playlist N.20 (2022)

 

L’effettiva pubblicazione durante la giornata di ieri del corposo resoconto incentrato sulle malefatte teuto-svedesi avvenute in aprile, sebbene tale recap sia sempre lì a disposizione di chiunque voglia variare il proprio menù di frequenze cadaveriche, ci ha tuttavia saziati per un po’ in fatto di pietanze grondanti sangue infetto serviteci dall’inquietante chef 2022.
La settimana appena trascorsa dallo scorso giovedì del resto non è stata affatto parca di alternative – specie per quanto concerne le ricorrenze appuntate sul nostro almanacco e tributate -quando si riesce- dai panegirici scritti mandati in stampa dall’ufficio Darkest Past. Molte opere di sommo fascino hanno infatti compiuto gli anni di recente secondo il solito criterio della cifra multipla di cinque, incastonando pertanto i loro pezzi di punta nella tabella di marcia odierna a partire dai titoli di testa, dove svetta quello che tutti gli appassionati non vedevano l’ora di festeggiare nell’anno che segna i venticinque inverni degli orrori concepiti nel rivoluzionario 1997: la giostra di angeli caduti “The Loss And Curse Of Reverence” sancisce dunque i cinque lustri di Anthems To The Welkin At Dusk”, l’amatissimo secondo figlio della reale casata norrena Emperor facente il paio con l’altro sophomore-record venuto al mondo lo stesso 19 maggio nella dirimpettaia Svezia e battezzato Kostogher” dal suo solo ed unico padre Shamaatae di Arckanum, il quale volle al suo interno l’altra scorribanda per i boschi scandinavi di nome “Kri Til Dødha Daghi”, con quello sfuggente violino che nella sua enorme semplicità non teme alcun confronto con la grandeur di Ihsahn e compari. Le due indiscusse regine di Scandinavia sembrano destinate a fronteggiarsi in eterno, persino alla distanza di un lustro la quale separa la seconda accoppiata retrò composta da “Hit Helga Tré” e “Nio Dagar, Nio Nätter”: la prima uno degli ultimi lampi di distorsione sul complesso ecosistema Burzum catturato e messo su disco nel 2012 ai tempi dell’enormemente sottostimato Umskiptar”, mentre la seconda l’ennesima delle deflagrazioni messe in fila nel 2007 dai Månegarm con la tracklist del magico Vargstenen”. Occorre attendere la doppietta di splendidi ventenni estd. 2002 per far scivolare il pallone fuori dall’area nordica, e deviarlo anche sulla Francia degli ancora relativamente moderati Deathspell Omega, allora presi dalla sfrontata aggressione di una “Succubus Of All Vices” quando non dell’intero Inquisitors Of Satan”, prima di darsi alla pazza gioia un paio di anni più tardi. Poi però arriva la Germania, e come quasi sempre accade le cose vanno di bene in meglio: sono gli Empyrium e la loro monumentale sinfonia acustica “Waldpoesie” a trionfare sul finale di puntata di oggi così come nei ricordi di chi durante le ultime due decadi si è emozionato ascoltando Weiland”, e magari oggi ci ha pure ricamato sopra numerose righe di elogio.
Tanto si è scritto sull’ammaliante affresco sonoro di Schwadorf ed Helm e non solo di quello, come ben sanno i devoti sostenitori intenti ad avventarsi ogni martedì sulle segnalazioni in formato recensorio de La Gente Deve Sapere, ove l’onore e la gloria se li sono beccati questa settimana gli svedesi Lifvsleda. Album della settimana, del mese o dell’intera esistenza che sia, Sepulkral Dedikation” continua a tenerci inchiodati allo stereo passando da spirali di caos a melodie striscianti come lama su pelle, fino alla “Dödspredikanten” che fa saltare tutta la curva fino al crollo delle precarie impalcature; tanta, tanta roba qui.
Nel frattempo, agli sgoccioli di un maggio davvero curiosamente meno esaltante della media, è invece giugno a presentarsi già caldissimo non solo nelle temperature già da capogiro ma pure nelle uscite musicali di nostra competenza, dominate dagli anticipati grandi ritorni di Khold, Saor ed in special modo (sempre per molteplici ragioni) White Ward. Di questi ultimi l’opener “Leviathan” al venturo full-length False Light” in consegna il 17, sentita in precedenza, ci aveva già fatto venire i brividi come da tradizione con gli ucraini; e non può quindi che far piacere sentirli alle prese con qualche elemento inedito (leggi, quella Dark-Wave che fa tanto est ma va molto ad ovest) nei sei minuti di “Cronus”, esigui sì per i loro standard ma colmi di dettagli e grande musica come in pochissime occasioni.
A fronte di un’estate con tutta probabilità di nuovo avara di opere discografiche dall’elevato valore pari a quel che stiamo godendo per ora, non resta che consolarsi pensando agli appuntamenti dal vivo di nuovo sicuri, agibili e recanti in cartellone alcuni nomi che davvero iniziavano a mancarci, tipo ad esempio i Moonsorrow passati indenni attraverso crisi sanitarie private e globali ed ora pronti ad invadere il Luppolo In Rock di Cremona in data 15 luglio: perdersi i finlandesi di nuovo in Italia dopo quasi sette anni non è esattamente nei nostri piani, quindi via di “Sankarihauta” dalla pietra miliare Voimasta Ja Kunniasta” – e chi deve esserci ci sarà.
Tutti soddisfatti? Oppure qualcuno si sta scaldando per mancanza di anni Ottanta in una webzine che spinge non solo il Black Metal d’annata ma soprattutto quello contemporaneo? Sappiamo che certi soggetti girano curiosamente indisturbati per il web, e mentre a loro offriamo un gelato ed una pacca sulla spalla a noialtri ci spetta invece un bel To Mega Therion” per dare alla playlist quel tocco vintage non certo da buttare, optando per il ricettacolo di classici a firma Celtic Frost in cerca della magistrale “Necromantical Screams”. Voi intanto idratatevi per bene e mangiate leggero, che il caldo fa brutti scherzi e finisce che vi ritrovate a prendere anche certa classica squisitezza come dovuta…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Emperor“The Loss And Curse Of Reverence” (from Anthems To The Welkin At Dusk”, Candlelight Records 1997)

2. Lifvsleda“Dödspredikanten” (from Sepulkral Dedikation”, Norma Evangelium Diaboli 2022)

3. White Ward“Cronus” (from False Light”, Debemur Morti Productions 2022)

4. Arckanum“Kri Til Dødha Daghi” (from Kostogher”, Necropolis Records 1997)

5. Moonsorrow“Sankarihauta” (from Voimasta Ja Kunniasta”, Spikefarm Records 2001)

6. Deathspell Omega“Succubus Of All Vices” (from Inquisitors Of Satan”, Northern Heritage Records 2002)

7. Burzum“Hit Helga Tré” (from Umskiptar”, Byelobog Productions 2012)

8. Månegarm“Nio Dagar, Nio Nätter” (from Vargstenen”, Black Lodge Records 2007)

9. Celtic Frost – “Necromantical Screams” (from To Mega Therion”, Noise Records 1985)

10. Empyrium“Waldpoesie” (from Weiland”, Prophecy Productions 2002)

Michele “Ordog” Finelli

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